Pagina:Ioannes Baptista a Vico - Opera latina tomus I - Mediolani, 1835.djvu/25

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beaucoup de ces malheureux les bienfaits de Leopold[1]

Inter politica Caraphaei munia ab historicis memorantur ipsius in Transilvaniam atque Italiam legationes et occulta ad Techelium perdendum consilia. Nam Cassoviae expugnatio ac prima Techelii vincula Caraphaeis artibus a citato Sacy tribuuntur. Comes vero Bethlenius de ejus in Transilvaniam legatione loquitur[2]. Quod autem Caraphaei in Italiam legationem respicit, sinamus Muratorium sic loqui: Le milizie Cesaree, mancando di sussistenza nel desolato Piemonte, si rivolsero a cercarla ne i Feudi Imperiali d’Italia. Al conte Antonio Caraffa, commissario generale di Cesare, data fu l’incumbenza di provvedere a tutto: uomo pien di boria, di crudeltà, di puntigli; che tale si fece conoscere anche allo stesso duca di Savoia. Poco e nulla avea egli fin qui operato in favor di quel principe; gli fu ben più facile il far da bravo con gli altri sovrani d’Italia. Intimò egli dunque non solamente i quartieri, ma anche sì esorbitanti contribuzioni al gran duca di Toscana, a i Genovesi, a i Lucchesi, a i duchi di Mantova, Modena, e a gli altri minori vassalli dell’Imperio, che nè pur oso io di specificarne la somma. — Nè pure andò esente da questo flagello Ranuccio II Farnese duca di Parma, tuttochè i suoi Stati fossero feudi della Chiesa, e dovette dar quartiere a quattro mila cavalli, avendo il Caraffa fatto valere il pretesto che quel principe riconoscesse lo Stato Pallavicino,

  1. Histoire d’Hongrie, tom. II, p. 492. — Cf. Coxe, Histoire de la maison d'Autriche, traduite en français, vol. IV, p. 22.
  2. V. Mémoires du Comte de Bethlen sur la guerre de Transilvanie. Aiust 1736, vol. II, p. 183.