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prooemium

Bardi, Compiano, ed altri piccioli luoghi dall’Imperio. Sovvenne il buon duca di Modena Francesco II d’ Este con grande sforzo del suo erario i proprj popoli, e contuttociò convenne impegnar tutte le argenterie delle chiese, e far de gli enormi debiti, perchè dalle minaccie di saccheggi andavano accompagnate le domande del barbaro ministro. Certo è che il Caraffa non altre leggi consultò in questa congiuntura, che quelle della forza, le quali portate all’ eccesso, se riescano di gloria a i monarchi, niuno ha bisogno d’impararlo da me[1].

Et alibi idem Muratorius: Ma se pochi allori colsero allora i Tedeschi nel Delfinato, riuscì ben più felice la guerra da loro portata di nuovo a i paesi de’ principi d’Italia, che soggiacquero anche nel seguente verno ad orride contribuzioni e quartieri, intimati dal conte Prainer, degno delegato del tanto abborrito in Italia conte Caraffa, che poi nel seguente anno fu chiamato da Dio a render conto del suo incredibile orgoglio, e dell’aver riposta la sua gloria nell’assassinar gl’Italiani coll’esorbitanza delle contribuzioni.

Dolemus, Vicum de comitis Caraphaei laudibus scripsisse, eoque magis dolemus, quod in rebus ab eo gestis enarrandis passus sit sibi a praejudicatis ac nimium exosis opinionibus illudi, quod populorum aerumnas silentio obtegerit, quod denique minus animadverterit infirmioribus quoque victisque hominibus in fidem veritatemque historicam jus sacrum adesse. Verumtamen hoc Vici scriptum de rebus a Caraphaeo gestis momento suo non caret, siquidem magna ex parte ineditis documentis couflatur; ipse aliunde sinit ut non

  1. Annali d'Italia, ad an. 1691.