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ii. la «sinopsi»


puano[1] e ben tre volte da Giovanni Manna[2] — attraverso le quali ristampe la Sinopsi passò nel 1858 nella ristampa napoletana delle Opere del Vico curata dall’avvocato Francesco Saverio Pomodoro[3], — venne fatto rilegare dal Nicolini alla fine del sesto volume delle Opere vichiane nella prima edizione del Ferrari, da lui usata; e, staccato di là da chi scrive, si trova oggi nella ricca Collectio viciana di Benedetto Croce[4].



  1. Negli Annali di diritto teorico-pratico e in estratto. Che il testo Capuano (e i quattro che ne derivano) fosse trascritto (e forse per opera dello stesso Casella) dall’esemplare Nicolini, appare da p. 14, nota 1, dell’estratto, ov’è riferita una postilla sulla «decima d’Ercole», aggiunta a penna dal Vico soltanto su quell’esemplare, non anche sull’altro della Nazionale di Napoli. Cfr. presente edizione, p. 15, nota 1.
  2. Nell’Antologia contemporanea, I (1856), pp. 1-7; nei Rendiconti dell’Accademia pontaniana, vol. IV (1856); e nello Spettatore napoletano, anno I (1856), pp. 5-20.
  3. Vol. II, pp. i-xii.
  4. Nel catalogo antico della Marciana di Venezia è indicato, col rimando a una miscellanea, un opuscolo di G. B. Vico, «in cui si parla del De universi iuris» ecc.: opuscolo che non può essere se non la Sinopsi. Ma, quaranta o cinquant’anni fa, quella miscellanea, insieme con altre molte, cangiò segnatura, senza che la nuova venisse annotata nel catalogo; né all’amico Luigi Ferrari né a me è riuscito finora di rintracciarla.