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nota


mancato di avvertirne di volta in volta il lettore: il che, naturalmente, ho fatto con iscrupolositá anche maggiore le pochissime altre volte che qualche refuso o lapsus, sfuggito alla triplice, quadruplice e quintuplice revisione dell’autore, è stato corretto da me. Pochissime volte, giacché non ho osato porre le mani nel latino vichiano se non quando il refuso o lapsus fosse piú che evidente e la correzione piú che sicura. Che se poi a qualche lettore troppo frettoloso apparirá a prima vista che di refusi o lapsus io me ne sia lasciati sfuggire parecchi altri, voglia egli, prima d’accusarmi di sbadataggine, rifare ciò che, in tali casi, ho sempre fatto io: consultare, cioè, il Forcellini, ove probabilmente anche l’anzidetto lettore, divenuto per tal modo non piú frettoloso, troverá, come tante volte ho trovato io, che l’apparente refuso o lapsus è invece forma o costrutto arcaico o tardo o comunque insueto e magari appoggiato all’autoritá d’un solo e oscuro scrittore, e, insomma, che la consumata perizia nel latino indusse il Vico a fare, di quando in quando, del virtuosismo umanistico.

Non ho mancato, per ultimo, di consultare[1] l’altro esemplare postillato inviato al principe Eugenio: consultazione non inutile, perché m’ha posto sulle tracce di quattro o cinque postille marginali di pensiero né trasferite a penna nell’esemplare napoletano, né rifuse nell’edizione a stampa delle Notae, e quindi inedite.

E, naturalmente, le ho intercalate di volta in volta alle altre Notae, senza dare tuttavia a esse un particolare numero, bensí ripetendo con un «bis» (e una volta anche con un «ter») il numero della nota precedente e ponendole, come implicitamente rifiutate dall’autore, tra parentesi quadre.

Malgrado tutte queste mie cure, ho tanto meno la fatuitá di presumere che la presente edizione sia esente da pecche[2], in quanto

  1. Negli spogli della collectio viciana del Croce.
  2. Indico qualche erroruccio di stampa di cui cui sono avveduto dopo il tiraggio. Pag. 32, capov. 21, r. 3: ««Obbesium», corr. «Hobbesium»; — p. 80, caput LXXVI, titolo: «usu», corr. «usus»; — p. 96, capov. 7, r. 5 «Διός» (nome proprio), corr. «δίος» (aggettivo); — p. 98, n. 2: «emandano», corr. «emendano»;— p. 168, capov. 4, r. 7: «Campo», corr. «campo»; — p. 240, caput CCVIII, titolo: «questionibus», corr. «quaestionibus»; — p. 261, r. 2: fra «theologiae» e «curiaeque» è stato saltato «professor»; — p. 348, capov. 5, r. 1: «aegypti», corr. «aegyptii»; — p. 381, capov. 14, r. 2: «philosopus», corr. «philosophus»; — p. 427, capov. 52, r. 6: «metaphisici», corr. «metaphysici»; — p. 466, capov. 37, r. 5: «paenos», corr. «poenos»; — p. 5S0, r. 2: «Dio nysium», corr. «Dionysium»; — p. 598, r. 3: «Sa-